Questo post è in programma da tanto tempo, esattamente dal 13 Agosto 2017.
Quella mattina ero a Badolato, scesa in spiaggia, non ero di ottimo umore, così ho iniziato a camminare con gli auricolari nelle orecchie.
Ho camminato tantissimo sulla spiaggia deserta, per chilometri, quando mi sono trovata in mezzo a decine e decine di gabbiani che sostavano a riva.
Ho iniziato a cantare e ballare sulla sabbia come se non ci fosse nessuno a vedermi e in effetti la spiaggia era deserta, ma se anche ci fosse stato qualcuno, credo non l’avrei visto.
I gabbiani se ne stavano lì a guardarmi e a loro modo, ballavano con me: muovendo le ali, disponendosi sulla sabbia in modi differente e cambiando posizione in base ai miei movimenti.
Nell’iPhone avevo i Cure, La Badu e Jimi Hendrix…il mare era meraviglioso e spumeggiante, invitante e selvaggio, come solo il mare di Calabria sa essere. Ho trascorso con i gabbiani e il mare un paio d’ore magnetiche: il tempo d’imparare a cantare Penitentiary Philosophy .
E’ stato un momento magico che non voglio dimenticare e quindi eccomi qui ad appuntarlo sul questo blog-taccuino…
Gli attimi sono un soffio e i giorni ingialliscono e diventano mesi e poi anni, gli anni passano e diventano vita, la vita è maledettamente bella e indimenticabile, forse per questo ne abbiamo solo una…o tante tutte differenti.
Spesso succede che la vita cambia, non è mai la stessa, fa i capricci, ci scombussola i piani ed annacqua i ricordi e così è bene prendere appunti…
I gabbiani sono miei amici e se passate sa Badolato, portategli un saluto da parte mia 🙂