I Depeche Mode li ascolto da quando avevo 16 anni, vestivo di nero e aspettavo tutto l’anno, che fosse Luglio per poter indossare un chiodo di pelle e volare a Londra a “studiare l’inglese”.
Per un motivo o per un altro, non sono mai riuscita a vedere un live show dei DM fino a ieri.
Sono arrivata a San Siro con tantissima calma e con il piglio rilassato e maturo dei mie 38 anni .
L’emozione ha iniziato a salire con me, sulle scale della tribuna numerata, gradino dopo gradino.
Sono arrivata che il concerto era appena iniziato: appena mi affaccio, eccoli, Dave è lì sul palco, come l’ho sempre visto nei poster, sulle copertine e nei booklet.
Improvvisamente di nuovo 16 anni: Impossibile e inutile cercare il mio posto. Mi fermo e mi siedo su un gradino qualunque.
Iniziano a scendermi le lacrime, così, senza un particolare motivo.
Mi scorrono davanti i miei 16 anni, i pomeriggi passati ad ascoltare dischi e a parlare di come avremmo cambiato il mondo. Li rivedo tutti: Morena, Vanessa, Francesca, Piero, Gianluigi…tutti piccoli, neri e idealisti.
Seduti per terra con le gambe incrociate ed espressioni serissime a ragionare sui massimi sistemi, mentri gli altri della nostra età andavano al mare 🙂
La musica, sempre quella dei Depeche Mode. Penso a tutti loro, lo so che non sono qui, ma è come se fossero seduti a fianco a me qui a San Siro.
Mi tornano in mente i pomeriggi passati a vagare per Camden Town con la speranza di beccare Dave Gahan o Robert Smith “in un pub dove qualcuno li vede abitualmente”. 😀
Dave è pazzesco, è lui quello che si diverte più di tutti. La sua voce e dal vivo è straordinaria, la sua energia mi arriva sotto pelle e nella pancia, mi strapazza il cuore e mi regala una serata magica.
Magia fatta di arte, talento e poesia e vita, tanta vita…
A proposito: mai più tribuna numerata…prato forever 😉